Sembra Amleto

Francesco Zaccaro/IAC
10 Novembre 2023
21:00

Stagione Teatrale
Cafè Müller
Via Sacchi, 18/d
Torino

biglietteria

ingresso intero 12 euro
ingresso ridotto 9 euro
info biglietteria

Una sedia. Sei tombe. Un naso rosso. Un uomo seduto in attesa. È così che si apre la scena dell’Amleto di Francesco Zaccaro. La tragedia si è svolta. Tutto è già avvenuto. Il tempo è motore dell’azione scenica: sfalsato, distorto. Amleto conta i minuti alla sua morte, preparando, infine, il suo loculo. La morte è lì davanti che guarda. La sua tomba aspetta che si riempia del personaggio. L’attore in scena detta i tempi di un dramma conosciuto e tenta in maniera svogliata di ripercorrerne i passaggi cruciali. È farsa? È grottesco? È clownesco? Un’imperfetta ricostruzione del dramma Shakespeariano è necessaria perché l’attore arrivi a concludere il gioco, a togliersi il naso, a morire. Il personaggio muore, non l’uomo, che ha ancora qualcosa da dire alla madre defunta. È a lei, sulla sua tomba, che vomiterà addosso parole segrete, logorate dal buio, insudiciate dai troppi silenzi. Confessa. L’Amleto di Francesco Zaccaro corre su un filo immaginario, sospeso tra realtà e finzione, teatro e rappresentazione, vita e morte, attore e personaggio, cercando di improvvisare delle evoluzioni: “Il filo non è ciò che si immagina. Non è l’universo della leggerezza, dello spazio, del sorriso. È un mestiere. Sobrio, rude, scoraggiante”. [Philippe Petit].

Scritto e interpretato da Francesco Zaccaro
Diretto da Ivano Picciallo
Scene di Alessandra Solimene Luci di Joseph Geoffriau
Organizzazione Sonia Polimeno
Produzione IAC Centro Arti Integrate / Malmand teatro
Fotografie Anita Martorana

durata 55'