CIRQUE HYPERBOLES (2010)

CIRQUE HYPERBOLES (2010)

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Nata ad ottobre 2009, la Compagnia PasseparCirque è l’esito di una selezione internazionale effettuata tramite un bando pubblico previsto dall’omonimo progetto. Il progetto PasseparCirque, sostenuto dal FESR Programma Alcotra 2007-2013, nasce dal partenariato di due organizzazioni, l’italiana Qanat Arte e Spettacolo (Cirko Vertigo) e la francese Arc en Cirque, unite nel comune obiettivo di valorizzare, promuovere e salvaguardare il patrimonio artistico e culturale del circo, tramite diverse attività tra cui la costituzione di una compagnia artistica stabile, la realizzazione di scambi pedagogico-artistici e il primo collettivo stabile di circo contemporaneo d’Italia.
Il progetto è frutto della collaborazione di quattro Paesi e tre continenti.

Lo spettacolo è stato presentato in prima nazionale alla IX edizione del Festival Internazionale Sul Filo del Circo di Grugliasco nel luglio 2010.

SINOSSI

Un ragazzo invita un suo amico allo spettacolo e gli riserva un posto privilegiato accanto alla scena. Lui però ha un atteggiamento negativo e non cerca di divertirsi. Lo spettacolo diviene allora un vero e proprio percorso iniziatico per il ragazzo che, prigioniero della noia, da spettatore diverrà artefice della sua liberazione. Si troverà ad affrontare scelte dove saranno fortemente sollecitate la sua audacia, la curiosità, la generosità, l’autoironia.

Joanna Bassi, scrittura scenica e regia
La sua famiglia italo-franco-inglese è nel circo, nel cabaret e nel music-hall da diverse generazioni. La formazione di Joanna comprende musica, danza, giocoleria, acrobatica e diverse lingue straniere. Joanna è violinista, autrice, clown e regista, nonché si occupa della formazione di giovani artisti soprattutto in ambito comico.

Oggi, personaggio eccellente del panorama internazionale, dirige e scrive gli spettacoli di diverse compagnie di teatro en plein air che le consentono uno scambio continuo con altri professionisti dello spettacolo.

Luisella Tamietto, regia degli attori
Attrice autrice regista. Fa parte del duo comico Le Sorelle Suburbe. Dal 2003 insegna teatro applicato alle discipline circensi alla Scuola Cirko Vertigo di Grugliasco (Torino) diretta da Paolo Stratta di cui è direttrice artistica dal 2007. Lavora in cinema e televisione dal 2004 nelle trasmissioni condotte da Piero Chiambretti.

Scheda artistica di Cirque Hyperboles

Sito ufficiale

Soggetto e regia di Joanna Bassi
Regia degli attori di Luisella Tamietto

Di e con
Amanda Brisson
(Francia); Nicola Bruni (Italia); Victor De Abreu Oliveira (Brasile); Mario Militano (Italia); Laetitia Parthenay (Francia); Jessica Ros (Francia).

Direzione Artistica
Paolo Stratta

Scenografia e macchine sceniche
Ulik Kahlert – Ulik Productons

Costumi
Agostino Porchietto

 

 

PRIMO! (2010)

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Sostenere che la competizione non faccia parte della natura umana è arduo, tant’è vero che senza competizione l’umanità stessa non esisterebbe affatto. Siamo sempre impegnati in diverse forme di competizione, dalla lotta per il successo negli studi e nel lavoro, a quella nello sport, a quella in amore…
I vestiti nascondono l’inferiorità di chi li indossa e lo fanno sembrare grande, una meraviglia, mentre invece, di base, non c’è nulla di rimarchevole in lui.
(Mark Twain)

Dodici giovani artisti si muovono nel tentativo di spogliare l’identità di uno per riappropriarsi o cambiare la propria, interpreti di un mix di contemporaneità e classicità, sul filo sottile che divide l’ironia dal dramma. Lo spettacolo è portato in scena dagli allievi del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo gestito da Forcoop Agenzia Formativa in collaborazione con la Scuola di Cirko Vertig.

Messa in scena Luisella Tamietto
Coreografie Michela Pozzo
Con Giorgia Bastianello, Dario Cerrato, Martina Cocco, Victor De Abreu Oliveira (Brasile), Chandy De Falco, Valentina Giolo, Claudio Guerrero Rodriguez (Spagna), Sebastien Matysiak (Francia), Marta Punsola Pujol (Spagna), Salvatore Sambito, Claire Thevenet (Francia), Lisa Von Kulessa (Germania), Marcel Zuluaga Gomez (Colombia).

 

 

Circo su Tela (2009)

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Lo spettacolo “Circo su Tela” nasce da un’attrazione fatale: quella dell’arte figurativa del XX e XXI secolo nei confronti del circo e dei loro artisti. Durante lo spettacolo si alternano numeri virtuosistici, storie ed immagini sul trapezio, sul cerchio, a terra o sul palo cinese, l’equilibrista sul filo farà rivivere una foto di Hartfield, il verticalista darà corpo a un’opera di Chagall, la ballerina danzerà ispirata da un costume disegnato da Picasso e poi ancora immagini ispirate dalle opere d’arte di altrettanti grandi artisti come il Calder, Legér, Lautrec.

Un trapezio, acrobati, un filo sospeso non sono che alcuni elementi del circo dove va in scena il paradosso e il rischio, dove la logica della realtà si spezza per lasciare spazio alla fantasia.
Gli artisti figurativi di tutti i tempi hanno saccheggiato questo universo, preso a prestito i suoi protagonisti: giocolieri, acrobati, trapezisti reinventandone l’immaginario, prolungandone la vita.
Un corto circuito tra i giovani artisti della scuola di circo con i canoni estetici che porta in scena un sogno comune a pubblico e artisti: essere catapultati fuori dalla realtà quotidiana, sgranando gli occhi per lo stupore.

Regia di Luisella Tamietto
Con Giulia Arcangeli, Elisa Bodo, Nicola Bruni, Monica Costamagna, Lara D’Amelia, Emilie Grare (Francia), Gutmair Gertrud Veronica Heide (Germania), Olivia Hultman (Svezia), Mario Militano, Placido Militano, Alberto Poggi, Agnese Verdelli.

 

 

Nuovo Cinema Circo (2008)

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Una passeggiata nel cinema italiano, in cui il circo ed il cinema si raccontano vicendevolmente. I momenti di cinema non sono solo i grandi attori o le scene memorabili ma anche e, forse soprattutto, i momenti più “intimi” della lavorazione. Una gustosa panoramica cinematografica all’interno di un set con attori, comparse, addetti ai lavori, citazioni tradotte in immagini proiettate grazie al supporto della tecnologia, ed un parallelo con Nuovo Cinema Paradiso. In scena una grande spettacolarità, grazie alle tecniche del circo che vedono coinvolti 10 giovani virtuosi interpreti internazionali (Italia, Messico, Mozambico, Francia, Spagna, Inghilterra).

Il cinema comprende un po’ di tutto e anche di più.

In ogni film e in ogni circo lavorano non solo gli attori, o gli artisti, ma anche tantis­sime altre persone che contribuiscono alla realizzazione del film o dello spettacolo.

Ognuno ha una storia da raccontare, ed è praticamente impossibile pensare di riuscire a sapere tutto ciò che accade nel corso della lavorazione.

I parallelismi tra i due universi artistici sono tanti ed è per questo che lo spettacolo Nuovo cinema circo vuole rappresentare momenti di cinema attraverso le tecniche del circo. E momenti di circo attraverso le tecniche del cinema.

I momenti di cinema non sono solo i grandi attori o le scene memorabili ma anche e, forse soprattutto, i momenti più “intimi” della lavorazione come le lunghe attese degli attori prima del ciak, le paure degli stessi attori, o degli artisti di circo: la paura di sbagliare il numero, di cadere, oppure la paura di dimenticarsi la battuta, di non saperla interpretare come vorrebbe il regista.

E poi ancora le tecniche di realizzazione del film come del numero, il doppiaggio, la sincronizzazione della voce al labiale dell’attore, le invidie tra gli interpreti, la tecno­logia al servizio dell’arte.

Siamo dentro la lavorazione di un film e di uno spettacolo di circo, dove quello che più traspare è l’umanità dei personaggi, i dettagli dei caratteri che si trasportano nella realizzazione dei numeri.

Lo spettacolo si sviluppa in una cronologia insolita, come può essere la cronologia del girare un film, dove si gira per prima la scena finale, e quella iniziale magari a metà lavorazione… uno spettacolo dove non è importante il “quando”, ma il “come”: come realizzare un numero, come affrontare le paure, come risolvere una scena.

La tecnologia verrà a supporto delle tante domande e dubbi che sorgono durante la messa in scena sia di un film che di uno spettacolo di circo infatti gli schermi e telecamere avranno la loro parte nello sviluppo e nella risoluzione di questo spetta­colo, divertente e intrigante, affascinante come un divo del cinema.

Nuovo Cinema Circo è andato in tournée da maggio ad agosto 2008, in varie zone d’Italia, quali: Ravenna, Siniscola (Nu), Empoli (Fi), Certaldo (Fi), Firenze, Garessio (Cn), Peveragno (Cn), Sant’Antonino di Susa (To), Grugliasco (To), Chivasso (To), Crescentino(Vc), Vercelli e Torino ai Murazzi per i festeggiamenti di San Giovanni e alla Cavallerizza Reale dove è stato proposto in anteprima, nel cartellone del festival Teatro a Corte. Il debutto ufficiale si è tenuto all’interno del Festival Internazionale “Sul Filo del Circo” di Grugliasco il 5 luglio con lunghi applausi.

Scarica la locandina di Nuovo Cinema Circo

Nuovo Cinema Circo, scritto da Paolo Stratta, con la regia di Luisella Tamietto, ha visto protagonisti in scena: Simone Benedetti, Francesca Zazzu, Elody Rouzzi, Maria Scotti, Amos Vasco Massingue, Ian Deady, Gerardo Martin Martell, Charlotte Pescayre, Chiara Sicoli, Edoardo Attili. Costumi Roberta Vacchetta; coreografie Michela Pozzo; con il supporto artistico di Cesar Rossi e il contributo di Stefano Tesauro e Igor Matyushenko. Video, Sound & Light Designer Ewan Colsell; Assistente Nabiha Abdalla Selim

 

 

Fermata 64 (2008)

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Fermata 64 è uno spettacolo di circo contemporaneo, interpretato da 17 allievi della Scuola di Cirko Vertigo di Grugliasco.

In una stazione 17 passeggeri narrano il loro viaggio fantastico utilizzando il linguaggio universale del nouveau cirque. Viaggiatori che arrivano e partono, che acquistano il biglietto e si incontrano nell’androne di una stazione. Nel loro bagaglio clave, cerchi, trapezi, palline e salti mortali. Tra le discipline circensi proposte l’acrobatica a terra ed aerea, l’acrobatica al palo cinese, l’equilibrismo sul filo teso e sul monociclo, il contorsionismo, la danza contemporanea, la giocoleria. La stazione è al contempo un topos pubblico e privato, un’area di transito, impersonale nella quale si vivono intense esperienze umane dalle tristi e commoventi partenze ai felici ed emozionanti arrivi. Il contatto tra i personaggi caratterizzati da molteplici stili di vita genera incontri divertenti che lasciano circostanze aperte al caso. Il tutto amalgamato dalle coreografie di Michela Pozzo, coreografa, danzatrice ed insegnante di danza contemporanea e dalla supervisione di Cesar Rossi . Lo spettacolo è interpretato dagli allievi del primo anno del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo gestito da Forcoop Agenzia Formativa e dalla Scuola di Cirko.
Durata: indicativamente 50 minuti

Eresia (2007)

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Eresia è lo spettacolo di fine corso degli allievi del II anno del “Corso di formazione professionale per artista di circo contemporaneo” 2006/2007 in tirocinio presso la Cooperativa Animazione Valdocco – finanziato dal Fondo Sociale Europeo gestito da Forcoop Agenzia Formativa.

Lo spettacolo rappresenta il compimento di una trilogia che la Scuola ha voluto realiz­zare con Jay Gilligan, regista dalla creatività visionaria e portatore di uno spirito inno­vativo non solo nel campo della giocoleria, ma di tutto il circo contemporaneo. Dopo il successo di Northern Star e di Terminal 9, Eresia rappresenta una scelta: quella di una comunità ostinata che desidera esprimersi in modo non convenzionale. Spesso l’ ere­sia, anche senza scomodare i tribunali dell’Inquisizione, ha portato a roghi più o meno diretti. Se Giordano Bruno è finito sul rogo e se Galileo ha subito un processo a cui per secoli il dogma si è appellato per dare validità a se stesso, è perché avevano scelto. Scegliere, dunque, è il significato di Eresia cui si fa riferimento in questo spettacolo, rievocando l’etimologia del termine. Scegliere secondo l’istinto o secondo principi che, pur nascendo nel grembo del corpo a cui si appartiene, ne mettono in discussione la validità. Il dogma è l’ invecchiamento dell’idea, ne costituisce la sua sterilizzazione. L’ eresia ne rappresenta, invece, il nuovo spirito, il distillato, lo spirito aereo.

L’acrobata, il giocoliere, il trapezista, il clown sono un costante richiamo eretico; met­tono in discussione leggi di gravità, di equilibrio, di appartenenza. Sovvertono le regole, Verranno infrangono i tabù. Osservano il mondo da un altro punto di vista: da una fune tesa, da un trapezio, attraverso il gioco delle mani e dello sguardo. La scelta autonoma richiede il sacrificio più alto perché spesso porta alla solitudine, ma porta a non stare nel muc­chio. A non essere contaminati, a non essere condizionati da passioni di parte, da tifi che rinnegano la verità. Ma permette di sentire le voci profonde del tutto, di parteci­pare, di sciogliere il nodo che lega e tiene tutti uniti nella zuppa quotidiana. Per l’oc­casione si è riunito uno staff internazionale di eccezione, con l’obiettivo di creare uno spettacolo che faccia sorridere e sognare parlando delle schizofrenie del mondo attra­verso le tecniche del circo e dell’intelligenza umana.

Regia di Jay Gilligan (Ohio), Drammaturgia di Beppe Turletti, Direzione Artistica di Paolo Stratta, Regia del Suono di Matias Salmenaho (Finlandia), Costumi di Lovisa Hagerfors (Svezia).

Con la collaborazione artistica di Malin Stattin, Peter Aberg, Olle Strandberg, Frida Olsson, Sara Edlung (Svezia).

Con Alberto Spagone, Tiziana Prota, Abdalla Selim Nabiha(.), Irene Torres Corralo (Spagna), Jean François Gerardin (Francia), Alice Macchi, Michele Pagnotta, Ignacio Romero (Spagna), Alice Bauco, Julio Rivero (Spagna), Alessia Rampanti, Ewan Colsell (Scozia).

 

Le Spose (2006)

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Le Spose è uno spettacolo interattivo presentato come debutto assoluto nell’edizione 2006 del Festival “Mer­cantia” di Certaldo dove è stato considerato uno degli eventi più riusciti dell’intero cartellone, al punto da essere stato riproposto (con diverse variazioni) anche nell’edi­zione 2007. A portarlo in scena, tra gli spettatori, 12 artisti di specialità diverse: dalla recitazione alla giocoleria, dall’equilibrismo sul filo, al fachirismo. Una performance imperdibile di grande impatto sul pubblico.

“È arrivato, è lui!”

“Viva gli sposi!”

Esplosione della marcia nuziale che ti avvolge, con calore.

Un benvenuto insolito colpisce gli spettatori ignari: un matrimonio si celebra attorno a loro, organizzato non dalla locale parrocchia, bensì dalla Scuola di Cirko “Vertigo”.

Occhi sbalorditi e increduli, corpi sballottati, smarriti, bocche che chiedono inevita­bilmente

“Ma che succede?”.

Il promesso sposo, tanto atteso, è uno dei mille volti del “pubblico”, tra tanti altri travolto.

Suoni, luci, colori e immagini scompigliano con violenza la sua tranquilla passeg­giata.

Un’altra dimensione? Una candid camera?

Potrebbe sembrare semplicemente uno scherzo, ma questi scatenati fanno proprio sul serio.

La sposa, bellissima e ovviamente in bianco, ti abbraccia urlando, con una felicità così vera che tua moglie ti fulmina con un’occhiataccia.

I suoi bizzarri fratelli, entusiasti, suonano e creano il tuo percorso verso l’altare gio­cando con bouquet che volano sopra la tua testa.

Le sorelle, anche loro alla ricerca di un pretendente tra i presenti, festeggiano dan­zando sulle tele o in equilibrio instabile sul filo, creando poesia e movimento sopra e intorno all’altrimenti anonima funicolare.

E ancora una galleria di personaggi surreali, la mamma, il sacerdote appeso a un palazzo vicino, un nonnino francese geloso e una donna in nero che grida “Non spo­satevi, è un inganno!”.

Follia vociante. Immagini autentiche. Flash d’altrove.

Verranno coinvolte ancora persone e persone per festeggiare insieme, tutta notte, respirando questa gioia che ti esplode furiosamente dentro, che ti coglie all’improv­viso e di cui fai parte.

Uno spettacolo?

No, perché le performance visive si alternano all’indispensabile interazione del pub­blico.

Qui lo vivi, lo spettacolo.

Ti viene a prendere, ti accompagna, irrompe. Senza preavviso. Senza limiti.

Prima shock, poi gioia e allegria, con la voglia di gridare, anche tu , forte, “Viva gli sposi!”, lanciando manciate di riso verso il cielo stellato.

Questa energia ti rimarrà addosso con la sua semplicità, impressa.

Potrai dire di esserti sposato, una sera, per gioco, per finta, per ridere.

Lasciarsi invadere, per scoprirsi protagonista, per “vivere”, per “essere”, in una folle festa di folclore tzigano che, anche dopo aver lasciato il luogo di spettacolo, sarà ancora capace di rubarti un sorriso.

Scritto e diretto da Paolo Stratta da un’idea di Lucia Fusina.
Con Paloma Acosta Martinez, Camilla Donati, Matteo Frau, Lucia Fusina, Martina Pezzini, Giuliano Proietti, Nicola Virdis, Eva Toccaceli , Lucia Righi, Silvia Francioni, Alberto Spagone, Tiziana Prota, Abdalla Selim Nabiha(.), Irene Torres Corralo (Spagna), Jean François Gerardin (Francia), Alice Macchi, Michele Pagnotta, Ignacio Romero (Spagna), Alice Bauco, Julio Rivero (Spagna), Alessia Rampanti, Ewan Colsell (Scozia), Amos Vasco Massingue (Mozambico), Edoardo Attili e Francesca Zazzu.

 

 

Terminal 9 (2005/2006)

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Terminal 9 lo spettacolo di fine corso degli allievi del II anno del “Corso di formazione professionale per artista di circo contemporaneo” 2005/2006 in tirocinio presso la Cooperativa Animazione Valdocco – finanziato dal Fondo Sociale Europeo gestito da Forcoop Agenzia Formativa.

Terminal 9 prende in considerazione la realtà scollegata di un aeroporto. Analizzandone il suo modello stereotipato, nel senso letterale e figurativo del termine, comprendendo strutture fisiche e persone che abitano questi spazi, lo spettacolo ci parla dei capricci che scaturiscono da un luogo pubblico costruito interamente da momenti privati.
L’aeroporto è al contempo un topos pubblico e privato, un’area di transito, impersonale e anche un po’ ironica, in cui si vivono intense esperienze umane – dai tristi e commoventi gate di partenza ai felici ed emozionanti gate di arrivo. Un aeroporto ripropone in ogni città un crogiuolo ed un crocevia delle più diverse culture.
Il contatto tra i personaggi caratterizzati da molteplici stili di vita genera incontri divertenti che lasciano circostanze aperte al caso: chi ha transitato in un aeroporto è stato almeno una volta coinvolto in prima persona in una storia vissuta intensamente ed intimamente.
Dove va l’aereo che tutti aspettiamo di prendere? È lo stesso per tutti?
Terminal 9 è la storia di chi non si arrende, di chi sa ridere dei propri limiti, di chi sa usare l’immaginazione ed essere reale e concreto.
Il Terminal 9 è il momento prima di spiccare il volo, gli ultimi istanti a terra prima di librarsi in aria verso i propri sogni, uno stato emozionale intenso a cui ogni individuo aspira.
È quell’attitudine a puntare in alto nella vita qualunque cosa accada.
Terminal 9 è un fantastico salto dell’immaginazione in un mondo

Scarica la scheda di Terminal 9

Da un’idea di Paolo Stratta
Regia di Jay Gilligan
Regia del suono Patrick Mcginley
Di e con Paloma Acosta Martinez Camilla Donati Matteo Frau, Lucia Fusina, Martina Pezzini Giuliano Proietti, Nicola Virdis Eva Toccaceli Lucia Righi

The Circle (2005/2006)

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The Circle è uno spettacolo di 15 minuti presentato come debutto assoluto in occasione dell’inaugurazione delle Luci d’Artista di Torino nel novembre del 2005. A portarlo in scena 3 eclettici acrobati impegnati in una coreografia che fonde in l’acrobatica a terra, la danza, la giocoleria, l’equilibrismo e le discipline aeree in una performance di forte suggestione. Lo spettacolo è stato riproposto sia a Sestriere che a Grugliasco in occasione di vari eventi di contorno ai Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006”.

Il cerchio è il punto di contatto tra il circo – che trova nella pista il suo elemento carat­terizzante – e le discipline olimpiche come contenitore di una sfida: il superamento dei propri limiti. Il lavoro investiga alcune discipline non molto percorse dal circo contemporaneo come il cerchio aereo. L’elemento aereo solista dialoga a terra con un duo di acrobati e giocolieri che utilizzano una struttura circense creata ad hoc, una scala di alluminio ricurva che permette una gamma interessante di movimenti plastici e dinamici. La giocoleria sfrutta elementi particolari come il diabolo, un attrezzo com­posto da due semisfere cave che ruota intorno ad un filo e due bacchette di legno, e le coppe di metallo, tre “bicchieri” di metallo grezzo con cui si compiono evoluzioni non usuali.

Una seconda linea drammaturgica, che guida le atmosfere ed i movimenti degli artisti, è legata alla concezione circolare del tempo, all’eterno ritorno di cui Nietzsche parla anche in Ecce homo, opera composta proprio a Torino, sede della compagnia. Le immagini contengono citazioni ad antichi miti che rimandano alle navigazioni delle acque ed alla festa.

Ideato e diretto da Paolo Stratta e le coreografie di Giorgia Martina, nell’ambito del Progetto Dance Break del Teatro Regio in collaborazione con la Città di Torino, The Circle è uno spettacolo creato per i XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. Uno spettacolo di 15 minuti in cui si incontrano varie tecniche circensi. Presentato in anteprima il 5 novembre 2006 in occasione dell’Inaugurazione di Luci d’Artista a Torino e replicato il 7 febbraio 2006 al Teatro Regio per la Cerimonia di apertura del Comitato Olimpico, a Sestriere all’interno del Villaggio Olimpico e per la rassegna di eccellenza gastronomica l’Olimpo del Gusto a Grugliasco.

Regia di Paolo Stratta
Coreografie di Giorgia Martina
Con Alessandra Simone, Michele Fois e Coire Langham

 

 

NORTHERN STAR (2003-2005)

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Northern Star è il titolo dello spettacolo portato in tournée per due anni (2003/2004 e 2004/2005) dagli allievi di quella che allora si chiamava ancora Scuola di Cirko di Torino.

Uno spettacolo che è stato rappresentato nel corso di due mesi in 16 località diverse per un totale di 44 rappresentazioni.

Il segreto di Northern Star risiede, probabilmente, nel dichiarato intento di non rifarsi al cliché del “circo contemporaneo” piuttosto sfruttato: atmosfere cupe, personaggi impenetrabili ed una stucchevole ricercatezza. Nulla di tutto ciò. Certo la Scuola di Cirko specie ai suoi esordi, guardava al modello francese del “nouveau cirque”, ma ha sempre intenso sperimentare nuove direzioni. Personaggi mai imposti agli allievi, ma che nascono spontaneamente dalle rispettive individualità. L’innata irruenza di Raffaele, per esem­pio, esplode in un personaggio trasgressivo e provocatorio che dileggia lo stereotipo sensazionalistico del circo classico al punto da terrorizzare in alcuni passaggi i bimbi delle prime file. Così come la dolcezza di Elena conquista la platea, emotivamente coinvolta nel racconto di questa ragazza minuta e sorridente (la “stella del nord” del titolo) che pescata a caso tra il pubblico sperimenta in un viaggio a colori di sessanta minuti tutte le tecniche del circo contemporaneo circondata da un gruppo di giovani artisti dal quale emerge la grande coralità e lo spirito di corpo che la scuola ha saputo trasmettere nei due anni di corso.

Il compito di tessere la trama di questo racconto per immagini è spettato a Jay Gilli­gan che ha saputo mettere al servizio di uno spettacolo le abilità tecniche e il carattere di ciascun membro del gruppo conferendo unitarietà e coesione ai quadri che scor­rono a ritmo serrato accompagnati da musiche moderne il cui alternarsi scandisce i tempi della serata.

L’allestimento spaziale dello spettacolo gioca su quattro piani che si incontrano e si intrecciano comprendendo sia acrobatica a terra che quadri aerei, tra cui il cerchio aereo di Alessandra le cui evoluzioni sono state invitate anche al Festival di Stoccolma alla presenza dei rappresentanti delle principali scuola di circo europee. La scena passa anche attraverso il pubblico che più volte è coinvolto da vicino dai tredici artisti. Con Cristian Lino, Elena Fresch, Elisa Binotti, Emiliano Ferri, Francesco Cerutti, Fran­cesco Tordolo Orsello, Alessandra Simone, Lucia Spagone, Marco Raparoli, Matteo Mazzei, Michele Fois, Stefano Brazzale, Raffaele Messina.

Scarica la locandina di Northern Star

Regia di Jay Gilligan
Drammaturgia di Paolo Stratta