Leon&Io

Leon&Io

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Uno spettacolo per i più piccoli e per il bambino che è ancora dentro ognuno di noi. Leon&Io nasce dal desiderio di raccontare con linguaggio clownesco alcune grandi difficoltà dell’essere adulti: la continua ricerca di un giusto compromesso tra le nostre possibilità/energie/capacità e i nostri desideri più profondi, il forte desiderio di uscire dalla realtà, fatta di razionalità, misura, pacatezza, estetica… per tuffarsi nel gioco.

Leon&Io è un viaggio senza parole nell’universo del non-verbale per raccontare una storia di emozioni, fallimenti e conquiste. Un grande sipario chiuso nasconde qualcosa, tutto è pronto e la Clownessa fiera presenta il suo Leon ma… lui dov’è? Inizia, così, un gioco di apparizioni e sparizioni dietro il sipario, alla ricerca di Leon. La Clownessa scopre lo spazio della scena: una piccola pista da circo, un trapezio, un sipario, il pubblico. Non è sola, con lei c’è Leon, un leoncino di pezza che la accompagna ovunque, come i pupazzi e gli oggetti cari a molti bambini. Leon è un amico, un confidente e soprattutto un potente leone capace di infondere coraggio e determinazione con i suoi ruggiti.

Insieme, i due personaggi esplorano la scena e le loro possibilità di movimento: come un bambino impara a
camminare, così la Clownessa impara a stare sul trapezio, alternando momenti di grande soddisfazione ad altri di paura di cadere, mettendosi costantemente alla prova. La Clownessa gioca con la musica: i suoni e il ritmo hanno un potere travolgente, fanno muovere il corpo come mai pensava sarebbe stato possibile. La fine porta soddisfazione e poesia: insieme si può andare in alto, diventare coraggiosi e ruggire di felicità.

 

Ideato ed interpretato da Lucia Fusina
Regia Micheline Vandepoel
Scenografia Bruno Geda, Lucia Fusina
Costumi Nuria Myriam Aletti

 

Luogo di residenza

Chapiteau Vertigo

Periodo di Residenza

Prime due settimane di Settembre 2023

BLU OLTREMARE

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La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime o il mare
(Karen Blixen)

Un amore comune per il mare e la sua biologia. È questo il punto di partenza del lavoro delle danzatrici Daniela Paci e Giulia Lazzarin. Una laureata in Scienze Naturali e l’altra in Medicina, hanno deciso di approfondire il principio per cui in ogni creatura è presente una composizione salina, come se il mare fosse dentro di noi e hanno utilizzato il canale artistico per espandere la loro ricerca al movimento.

L’acqua fa da comune denominatore fra tutte le creature, assieme alla necessità di comunicare. Tra tutti gli animali che comunicano attraverso l’acqua, le megattere hanno attratto la ricerca delle due artiste. La loro comunicazione si basa sull’utilizzo di varie frequenze e toni sonori differenziati che vanno da suoni lunghi, profondi, talvolta lamentosi, a suoni a bassa frequenza che sembrano provenire da un mondo lontano.

Le due danzatrici sono partite da questa idea per costruire vari quadri su differenti colori del mare e differenti frequenze, creando acquari improvvisativi, fino alla ricerca di una frequenza che ci renda concreti, semplici e uniti dalla nostra composizione chimica comune, Il MARE.

Luogo di residenza

Teatro Café Müller

Periodo di Residenza

Ultime due settimane di Settembre 2023

E SE FOSSI IO (ESTRATTO DI “DIMENSIONI”)

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E se fossi io è il prosieguo dello spettacolo Dimensioni di Lara D’Amelia. La protagonista dello spettacolo, vuole descrivere, nella maniera più poetica e dolce possibile e tramite arti differenti come giochi d’ombre e teatro, la volontà di ritrovare il contatto con il nostro “io bambino” anche da adulti.

Una storia che richiama per la sua delicatezza quella de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry ma con un occhio al femminile. Dall’infanzia si riesumano la voglia di scoprire nuovi mondi e un amico immaginario.

 

Periodo di Residenza

Agosto > Settembre 2023

LA VIE EST YES!

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Lucette, Jeannette e Manette, tre vecchiette simpatiche e complici, piene di vitalità nonostante le difficoltà dettate dalla loro età già avanzata, coinvolgono il pubblico nelle loro avventure. Legate da una trama di ricordi che si aggrovigliano e districano in continuo, si sostengono a vicenda per superare le sfide quotidiane.

La loro ricetta per rimanere giovani: saltare la corda, attività che praticano in modo assolutamente originale, in un guazzabuglio di salti e traiettorie. Protagonisti di questo spettacolo, Lucia Granelli (Italia), Jean-Baptiste André (Francia) e Manuel Martinez Silva (Cile). Al centro della creazione, la bellezza e la necessità dell’aiuto reciproco, temi cardine e motore creativo della ricerca di Cirque Marteau.

 

Luogo di residenza

Chapiteau Vertigo

Periodo di Residenza

Giugno 2023

TIRA

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Semplicità. Circo. Corpo. Sono questi i tre concetti cardine sui quali Maria Celeste Funghi e Carla Carnerero Huertas si basano per la loro nuova creazione Tira. “Con questo progetto ci piacerebbe giocare con il concetto di presente, in un attimo la corda si muove e crea una figura, lascia un segno e poi se ne va – spiegano le artiste -. La nostra ricerca ha come soggetto la corda: corda liscia, corda di diabolo e vari tipi di corde differenti in lunghezza e spessore”.

Il tema portante sarà la relazione fra due persone, fatto di tensioni, complicità, affinità e conflitti. “Il nostro spettacolo si chiama Maraña (groviglio) con l’intenzione di tirare qualche filo di quella grande matassa incomprensibile che è l’essere umano al suo interno, ricco di contraddizioni assurde, incomprensibili eppure a volte maledettamente divertenti”, affermano Maria Celeste, in arte Maci, e Carla.

 

Luogo di residenza

Teatro Perempruner

Periodo di Residenza

Prime due settimane di Giugno 2023

THE WINNER

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Atleti plurimedagliati, divi di Hollywood o semplici pazzi scatenati?! Circo Pacco in The Winner presenta una parodia della figura dell’atleta e dell’artista, quando si raggiungono fama e successo. Protagonisti due atleti fuori forma, che entrano in scena pieni di entusiasmo, sprezzanti del pericolo, nonostante i loro limiti fisici e le loro carenze tecniche, pronti ad esibirsi per il loro pubblico, infrangendo così tutti i canoni e le regole del gioco, spostando sempre un po’ più in là il limite della propria cialtroneria (questa davvero olimpionica). Con un approccio clownesco al mondo olimpico e della competizione sportiva, i due clown portano in scena le loro ambizioni, i loro sogni e traguardi da raggiungere, tutti puntualmente infranti non appena si mettono in azione.

La compagnia Circo Pacco nasce nel 2012 dall’incontro di Alessandro Galletti e Francesco Garuti durante gli anni di formazione presso l’Atelier Teatro Fisico di Philip Radice a Torino. La visual comedy, il linguaggio scenico non verbale e il teatro fisico caratterizzano la forma espressiva delle creazioni di questo duo comico, che lavora e gioca con le figure archetipe del clown, il bianco e l’augusto. Prima produzione della compagnia è 100% Paccottiglia, spettacolo che dal 2013 viene messo in scena in numerosi festival di teatro di strada e circo. Lo spettacolo ottiene il Premio Magnoberta (2013), vince il Milano Clown Festival (2014) e il Clown&Clown Festival (2015), aggiudicandosi poi nel 2016 il secondo posto al Premio Italiano Artisti di Strada. Nel 2018 nasce la versione dello spettacolo da sala, Paccottiglia Deluxe: Cialtroneria di qualità superiore!

 

di e con Alessandro Galletti, Francesco Garuti
scenotecnica Luciano Strasio / Officine creative
luci / tecnica Luca Carbone
musiche Lorenzo Crivellari
costumi Simona Randazzo
consulenza registica Teatro Necessario
consulenza acrobatica Compagnia Rasoterra / Indaco Circus
consulenza coreografica Veronica Rezza
produzione Circo Pacco
coproduzione Teatro Necessario Circo – Centro di produzione di circo contemporaneo
con il sostegno di Atelier Teatro Fisico Philip Radice, Spazio NonC’E’, Officine Creative Torino
grafica e foto Alessandro Sartori e Roberta Paolucci / designar.it

 

Luogo di residenza

Teatro Café Müller e Teatro Perempruner

Periodo di Residenza

16 – 23 aprile, 3 – 9 novembre 2023

MAMAN AIME BEAUCOUP LES FRAISES

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“Gli uomini che vogliono essere femministi non hanno bisogno che le donne facciano loro spazio nel femminismo. Devono prendere lo spazio che hanno già nella società e renderlo femminista”. Queste parole di Kate Kelly sintetizzano la ricerca di Nicola Bertazzoni che nel suo solo Maman aime beaucoup les fraises affronta tutti i dubbi e le emozioni derivati dall’aver scoperto di indossare da sempre, senza saperlo, degli occhiali con i quali ha filtrato il mondo, falsando la realtà. Nicola, specializzato nella tecnica del verticalismo, vuole avviare un dialogo con il pubblico, davanti al quale porta tutte le fragilità della sua tecnica, fatta di micromovimenti e di rapidi impulsi che non si percepiscono da lontano, un sistema complesso di muscoli sensitivi che collaborano per mantenere una “illusione di immobilità”.

Usare gli altri come supporto, lasciarsi aiutare – spiega l’artista – costruire un rapporto di fiducia, lasciar trasparire la fragilità e l’incertezza di ciò che si fa. Fare esperienza della scomodità, fisica ed emotiva. E forse alla fine la figura, la forma non è così importante, ma è la lotta costante che ci sta dietro che conta… e chissà, forse cadere non è così male, se ci sono delle braccia ad accoglierci”.

 

Luogo di residenza

Teatro Perempruner

Periodo di Residenza

Marzo 2023

REMNANTS

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Una disciplina e un materiale del tutto nuovi, ovvero i fili metallici, combinati con la scultura e con il suono che deriva dai movimenti di danza. È l’oggetto della ricerca artistica di Yaniv Shem Tov, che intende così utilizzare la morbidezza del metallo per catturare ogni movimento in una forma fisica da mostrare al pubblico.

Quello che rimarrà alla fine dei tempi, quando tutta l’umanità non ci sarà più, saranno le grandi costruzioni di metalli, gli edifici e i ponti, oltre che i telefonini con i testi e i video che raccontano le nostre vite molto tempo dopo la nostra fine. L’umanità resterà sotto forma di memoria metallica.

Allo stesso modo in scena i fili metallici mantengono una data fino a che l’artista non li modifica con il suo peso e la sua forza. Quando l’artista se ne va, il metallo mantiene quelle modifiche. L’obiettivo del progetto è quello di realizzare l’istallazione in collaborazione con un museo e come parte di una esibizione d’artistica.

 

Luogo di residenza

Teatro Perempruner e Chapiteau Vertigo

Periodo di Residenza

14 – 22 gennaio, 14 – 18 novembre, 23 – 25 novembre 2023

COLLETTIVO 6TU

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Lo spettacolo dentro lo spettacolo. Rappresentare le realtà parallele che animano ogni creazione, quelle visibili al pubblico e quelle dietro le quinte, che accadono nello stesso momento. In poche parole portare ciò che solitamente non si vede, davanti al pubblico, eliminando i veli che dividono il palco dai camerini e da tutto ciò che le persone comuni, quando assistono ad uno spettacolo, non vedono e… non si godono. È il punto di partenza dello spettacolo Krama di Collettivo 6Tu, giovane compagnia formatasi nel 2018. In uno spettacolo è certamente interessante vedere il numero di tecnica e la presenza scenica di ogni artista, ma quello che è altrettanto interessante è ciò che accade dietro: i rituali, la preparazione, il momento di riposo prima del numero finale, il cambio costume, l’ansia, la tensione e il gesto con cui si controlla che sia tutto al proprio posto. Tutto ciò costituisce il mondo, la realtà, la vita di un artista. Gli acrobati in scena mostreranno il non visibile donandogli dignità di scena ed evidenziando passaggi delicati che avvengono senza che nessuno se ne accorga, come l’ancoraggio degli attrezzi aerei (il rigging) e l’avvio della musica al tempo opportuno per ogni singolo numero. Artisti, caratteri e discipline differenti si uniscono per creare uno spettacolo unico.

 

 

Luogo di residenza

Fondazione Cirko Vertigo

Periodo di Residenza

Gennaio > Luglio 2022

CIRCO ZOE’

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Deserance è la nuova creazione alla quale Circo Zoé ha lavorato nel 2021 e che debutterà nel 2022 per diventare parte fondante dello sviluppo della compagnia nei prossimi due anni.

In questa nuova creazione una voce lirica incontra sul filo il suono elettronico di una chitarra, il ritmo di una batteria e la magia dei corpi che volteggiano. La creazione è iniziata come una prima sperimentazione transdisciplinare che avvicina il circo e la danza, la musica elettronica ed il canto lirico. A Cuneo, nell’estate 2020 è stata presentata per la prima volta in forma del tutto sperimentale al pubblico e ai differenti enti programmatori coinvolti con titolo e forma provvisoria di Interlude.

La ricerca creativa è poi proseguita e si è evoluta attraverso diverse residenze di creazione tra Italia e Francia che hanno portato gli artisti ad ideare e comporre un nuovo spettacolo. Deserance è prima di tutto un’implosione. Un’esplosione che rimane all’interno del gruppo e delle emozioni, che riporta all’essenza delle scelte di vita, lasciando emergere le fragilità e le paure, le parti più intime e più difficili da definire. Delicatamente, nervosamente, goffamente affiorano stati d’animo sospesi tra la perdita e il ritrovamento, tra l’individuo e il collettivo, tra l’euforia e la pazzia, tra la paura e l’audacia; quella linea indefinita tra il tutto e il niente che separa il momento, dove la risata diventa pianto ininterrotto, e viceversa. È il frutto di un preciso momento storico, una parentesi di vita reale e di spaccati sospesi, in cerca di un nuovo equilibrio tra ironia ed abilità. Senza la fretta di un risultato, trasformando il tempo tolto alla scena in tempo di ascolto, in attesa di concludere il racconto di vita.

L’ispirazione più grande in questo periodo deriva dalla volontà di vivere il momento presente, farsene carico, prenderne coscienza. Nel titolo trovano posto le parole Desiderio, l’Erranza e la Resistenza.

Di e con Simone Benedetti, Anouck Blanchet, Andrea Cerrato, Adrien Fretard, Gael Manipoud, MariaCarolina Reis Seckler, Chiara Sicoli
Musica dal vivo Irene Geninatti Chiolero, Jea Stengel, Diego Zanoli
Luci e tecnica Yoann Breton
Produzione Circo Zoé

 

 

Luogo di residenza

Fondazione Cirko Vertigo

Periodo di Residenza

9 Febbraio > 2 Marzo
2022