Léa Legrand / Kolektiv Lapso Cirk

Léa Legrand / Kolektiv Lapso Cirk

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LA CHUTE

 

La Chute è il bilancio esistenziale comico, folle e vivace di una donna che ha perso la sua identità e che ne vuole a tutti i costi un’altra. Mentre parla con se stessa alla ricerca dell’equilibrio che possiede, la sua disperazione si rivela tragicamente comica, come solo la follia umana è in grado di raccontare. La sua affannosa ricerca si concentra intorno a una sfera rossa, su cui si lancia con risoluta e intrepida speranza. Non sa più chi è, ma sa per certo di essere la protagonista assoluta del “suo” tempo. Quando il passato ritorna alla memoria, lei si mette alla prova. Cerca di capire dov’è, cosa è successo, chi è stata, come ha potuto dimenticare chi era. Cerca di creare un filo rosso di certezze tra un passato di frammenti insicuri. Cade, si rialza, si fa male, ma non perde mai il coraggio, la sua voce.

La Chute è il disequilibrio di un corpo e l’equilibrio di una sfera. È lucidità e azzardo. In scena, l’acrobata Léa Legrand esprime le sue contraddizioni come essere umano e come donna. Nell’equilibrio incerto dei suoi tentativi infiniti, traspare la vita di tutti i giorni, i rischi da cogliere, ma anche le scelte importanti e i ricordi di ognuno di noi. Il suo messaggio riecheggia verso gli spettatori, destinato a toccare l’intimo di tutti e a renderli partecipi della sua ricerca. Quante volte cadiamo, per poi rialzarci e sentirci meglio, oppure ci lasciamo scivolare nella disperazione, e solo allora troviamo la spinta per sollevarci di nuovo e ricominciare?

Léa Legrand inizia dalla più tenera età a frequentare le discipline sportive più varie, judo, pallamano, nuoto, ma anche danza classica e ginnastica artistica, che contribuiscono a sviluppare il suo linguaggio corporeo e a canalizzare la sua dirompente energia fisica, mentre la sua passione per la lettura arricchisce costantemente il suo immaginario e la aiuta a saziare la propria curiosità. Sono queste le passioni che la conducono al tendone de l’Ecole National de Cirque de Châtellerault, il suo primo contatto con le arti circensi. L’anno successivo integra le discipline di circo al suo programma scolastico al Lycée Marcelin Berthelot di Châtellerault, dove ottiene il diploma. Si specializza poi all’Ecole de Cirque de Bordeaux e alla FLIC Scuola di Circo in acrobatica ed equilibrio su sfera, una disciplina ancora poco indagata nell’ambito del circo contemporaneo.
A Bordeux incontra il fondatore di Kolektiv Lapso Cirk David Diez Mendez, che ritroverà a Torino durante i suoi anni di formazione alla FLIC, mentre David è allievo della Scuola Cirko Vertigo. A Torino incontra anche gli altri membri di Kolektiv Lapso Cirk, Veronica Capozzoli e Tomas Vaclavek, e un anno dopo la conclusione dei suoi studi professionali, si unisce al collettivo con il suo progetto artistico La Chute.

 

di e con Léa Legrand
produzione Kolektiv Lapso Cirk
durata 30’ work in progress
con il sostegno di Ajuntamento de Sabadell, Fondazione Cirko Vertigo, L’Estruch – Fàbrica de creació de les arts en viu

 

 

Spazio di Residenza

Piccolo Teatro Perempruner
e Chapiteau Vertigo di Grugliasco

Date di Residenza

5-25 novembre 2018

Restituzione al pubblico

23 novembre ore 18.00
Parco Culturale Le Serre

Francesca Garrone

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IKEBANA RITUAL PERFORMANCE

 

Questo primo studio nasce da un lavoro residenziale di 50 giorni, distribuiti tra novembre e febbraio, con Atsushi Takenouchi, maestro giapponese di danza Jinen Butoh, la danza della trasformazione.

Il movimento tipico di questa tecnica origina dall’interno del danzatore ed è privo di giudizio; è la danza della vita e della morte, che cerca di rimuovere il muro di coscienza che fa percepire noi stessi come individui separati dal resto dell’universo. Rimossa questa barriera si è liberi di danzare con tutti gli elementi, tutte le forme di vita, animali e vegetali, trasformandosi in altro da sé ed abbandonando il proprio ego.

Il titolo (provvisorio) Ikebana, si riferisce all’arte giapponese della composizione dei fiori che segue principi artistici, simbolici e spirituali. I fiori a cui si fa riferimento sono i vari aspetti dell’esistenza che ci circondano, sono gli elementi della natura che ci guidano nella nostra esperienza terrena, sono la vita stessa che si manifesta.
Dopo una prima fase in cui il lavoro si è concentrato al suolo, utilizzando il linguaggio della danza Butoh, è nato il bisogno di sperimentare le possibilità che le tecniche aeree circensi, nel caso specifico la corda, offrono nel trasportare il corpo in un’altra dimensione.

L’obiettivo della residenza è quello di fondere ed integrare tra loro due linguaggi molto diversi ed apparentemente agli antipodi, quello della danza Butoh e quello circo contemporaneo, cercando di non perdere la forza e l’intensità che li contraddistinguono, ma al contrario esaltarli ed amplificarli.

Francesca Garrone si avvicina al mondo del circo contemporaneo nel 1998 a Parigi dove, insieme ai fratelli Haffner, partecipa attivamente alla nascita della compagnia Les Farfadais.
Proprio a Parigi apprende ed approfondisce lo studio delle tecniche aeree, in particolare corda liscia, tessuto, trapezio e cerchio aereo.
Ha studiato dinamica clownesca e teatro fisico con Philippe Hottier, Jean Meningue, Philip Radice ed Enrique Pardo (Pantheatre), commedia dell’arte con Eugenio Allegri, metodo Strasberg con Michael Margotta.
Ha studiato Danza Butoh con Atsushi Takenouchi, Yumiko Yoshioka, Ken Mai, Minako Seki, Masaki Iwana.
Francesca si è esibita in tutto il mondo in moltissimi appuntamenti di circo contemporaneo, teatro, arte e musica. In Italia, tra gli altri, ha partecipato come acrobata aerea a rappresentazioni al Teatro Carignano di Torino, al Teatro della Tosse e al Teatro Duse di Genova, al Teatro Smeraldo ed al Teatro Arcimboldi di Milano, al Teatro Celebrazioni di Bologna, al Teatro Massimo di Cagliari.


Di e con Francesca Garrone

 

 

Spazio di Residenza

Café Müller

Date di Residenza

1-7 novembre  2018
e 27 novembre – 6 dicembre 2018

Restituzione aperta al pubblico

dicembre 2018
Café Müller

Compagnia OnARTS

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YES LAND
Uno spettacolo di circo inondato dal clown

Yes Land è un progetto solista che unisce clownerie e diverse tecniche circensi, acrobatica, giocoleria, corda molle, equilibrismo, manipolazione di oggetti.
Lo spettacolo esplora il progressivo adattamento di un clown in un ambiente conosciuto ma impossibile da dominare e le dinamiche di movimento che ne derivano.

Utilizzando un linguaggio corporeo che prende le mosse da un iniziale effetto sorpresa, l’intenzione è quella di far emergere in scena un personaggio complesso in cui il pubblico si immedesima.

Giulio, il protagonista dello spettacolo, è un eterno viaggiatore che affronta ogni sua avventura come un’esplorazione dei sentimenti che sfociano quasi sempre in una parodia di se stesso. È un vagabondo alla continua ricerca di una dimensione esistenziale in lotta tra l’insieme e la solitudine, due dimensioni che si configurano tra il pubblico e la scena, creando così un continuo gioco onirico tra due mondi complementari.

La residenza alla Casa del Circo Contemporaneo ha l’obiettivo di lavorare su due livelli di scrittura: il primo riguarda il rapporto con il pubblico utilizzando la tecnica clown del COBATINAGE, il secondo è sviluppare la parte danzata, cercando la cosiddetta creatività e follia nel corpo attraverso i movimenti.


Regia Giulio Lanzafame
Di e con Giulio Lanzafame
Idea Riccardo Strano e Giulio Lanzafame
Supervisore del progetto Riccardo Strano
Consulenza artistica Mario Gumina
Scenografia Gaia Marta Gasco
Formazione in clon Emanuelle Sembély, Michelle Dellaire, Oliver Delamare
Produzione Compagnia ONARTS
Co-produzione Veregra Street
Scenografia Gaia Marta Gasco

 

Spazio di Residenza

Piccolo Teatro Perempruner

Date di Residenza

22 ottobre – 5 novembre 2018

Restituzione aperta al pubblico

31 ottobre 2018 ore 18.00
presso il Piccolo Teatro Perempruner

Il Plagio

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CHE LA TERRA TI SIA LIEVE

Ci siamo tutti confrontati a un evento definitivo, a un momento che ci ha tolto il senso anche di respirare, a un passaggio che ci ha fatto riflettere sull’assurdità della vita.

Per creare questo spettacolo gli artisti hanno accettato questo passaggio.
Con questa creazione si sono presi il rischio di chiamare la morte. Perché per apparire sulla scena, a volte, dobbiamo morire, abbandonando noi stessi per entrare in una forma di coscienza che ci possiede.
La ricerca è incentrata sul trovare modi per non morire: prendere una forma, per poi reincarnarsi nell’immaginazione del pubblico. Giocare al limite tra esistenza e non esistenza per trovare ciò che ci trasforma in una storia.
Durante questa continua trasformazione si prova anche la gioia di mostrare vite di antichi personaggi stravaganti, che gli artisti interpretano con la libertà del proprio essere.
La creazione si basa sulla scelta di prendere la morte come una festa, per dimostrare che non è solo tristezza, che il suo mondo si può affrontare anche ballando.
Che la Terra Ti sia Lieve, dove i morti e i vivi s’incontrano, dove già in effetti siamo morti vivendo o vivi morendo.

All’inizio volevo essere un’attrice: l’attrice della mia vita sentimentale, ma… non lo sapevo. Quindi, tutto ciò che facevo era solo una storia che raccontavo per tutto il mondo. Che differenza c’è tra una persona e un’attrice? Era troppo doloroso per continuare ad amare la gente con gesti, azioni, allucinazioni, voci. Comunque, sono morta. Questa non è una lezione sull’amore e tantomeno sulla morale. Compio azioni strane per non perdere il mio amore. La sua assenza aleggia ancora nell’aria. Posso vederlo adesso, È qui, e non è che credo in Dio. O forse sì, c’è: si incontra dopo la morte.

Obiettivo della residenza alla Casa del circo contemporaneo è raccontare la realtà della vita in maniera poetica. Mettendo in scena il proprio corpo, lo schermo della nostra parabola. La Compagnia desidera ricercare la connessione tra gli artisti e il pubblico, invitandolo ad analizzare una determinata esperienza che chiunque può aver vissuto, sta vivendo o potrebbe vivere. L’idea è che il pubblico senta attraverso le tecniche del circo, la musica, la danza ed il teatro, un qualcosa che genera un cambiamento nella sua vita quotidiana.

Il Plagio è una Compagnia di teatro danza e circo contemporaneo, nata nell’estate del 2015 con artisti provenienti da Messico e Colombia.

Zynthia Fernandez (Messico) è specializzata in trapezio dance e manipolazione dell’hula-hoop. Formata alla Scuola Cirko de Mente (2013-2015) e poi diplomata alla Scuola di Cirko Vertigo di Torino (Italia). Attualmente fa parte del collettivo Compagnia Leggera, un progetto iniziato nell’ottobre 2017 in Spagna.

Jonnathan Rodriguez (Colombia) laureato della scuola superiore IEDI Candelaria a Bogotà, Colombia, con una formazione artistica in teatro, acrobatica, danza, si è diplomato nel 2016 nella disciplina del filo teso, ma è anche trapezista e acrobata alla corda verticale. Attualmente lavora nella compagnia italiana di danza contemporanea, circo e teatro blucinQue.

Elvira Hsissou (Francia) diplomata in danza a Marsiglia nel 1996, dal 2015 si è formata con diversi artisti: Jerzy Grotowski e Thomas Richards, Odin Teatret, Cie Altamira, Theatre du Soleil, Elena Laconte, Suzana Thomas, Sofian Jouini. Attraverso il processo della sua memoria, mescolando il teatro fisico la danza, la poesia e il canto, il suo obiettivo è di costruire ponti per rendere reali storie umane. Collabora con la Compagnia Il Plagio dal maggio del 2018.


di e con
Cinthia Amairany Fernández Trujillo,
Jonnathan Rodriguez,
Elvira Hsissou

Creazione 2018/19

https://www.facebook.com/caterina.sismondi/videos/pcb.10217800971441329/10217801101444579/?type=3&theater

 

Spazio di Residenza

Sala Blu
presso Parco Culturale Le Serre

Date di Residenza

maggio 2018
26 settembre – 7 ottobre 2018

Restituzione aperta al pubblico

5 ottobre 2018
presso la Sala Blu

Compagnia leggeRa

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CHI?, COME?, QUANDO?

Nei loro sogni c’è la stessa forza, nelle loro vene scorre lo stesso sangue,
ciò che li rende diversi è il loro spirito.
Come loro; non prendetevi troppo sul serio.

Il palco è la loro casa, ed è lì che, quando nessuno li guarda, prendono forma le idee più strane. Gli oggetti di casa aprono la porta della loro immaginazione: le sedie camminano, le lenzuola prendono vita, i cuscini volano… Tra sospensione, equilibrio e giocoleria, scopri le parti più profonde del loro mondo.
Chi?, Come?, Quando? è un progetto di circo e teatro che cerca l’adattamento delle tecniche circensi in un attrezzo ideato e pensato dai membri della compagnia, con il fine di creare uno spettacolo professionale, ispirato alla realtà di ciascuno degli artisti.
Per generare emozioni, situazioni, sentimenti o momenti di riflessione con il pubblico creando un’atmosfera di gioco e realtà attraverso il circo.
Il progetto è per tutti i tipi di pubblico, e potrà essere rappresentato in spazi aperti o al chiuso.

di e con
Cinthia Amairany Fernández Trujillo,
Aurora Jara Gutierrez,
Tjaž Juvan

Creazione 2018/19

Spazio di Residenza

Piccolo Teatro Perempruner
di Grugliasco

Date di Residenza

8-21 ottobre 2018

Restituzione aperta al pubblico

22 ottobre 2018
presso Chapiteau Vertigo

IMAGINARIUS#1

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Raffaele Riggio
21 Settembre 2018
12:00
Parco Culturale Le Serre
Via Tiziano Lanza, 31
Grugliasco (TO)
info biglietteria

su temi di politica sociale ed ecologia
percorso di ricerca con stili e tecniche differenti di arti performative in ambienti musicali progettati a servizio della drammaturgia

Il 21 settembre alla Casa del Circo Contemporaneo in sala blu (Studio di creazione), ore 12.00, Raffaele Riggio restituirà al pubblico il proprio lavoro.

Diversi i riferimenti artistici, letterari e cinematografici che hanno ispirato il percorso di creazione, da Lars Von Trier a Mickey Mouse, da Orwell a Propp a Mejerchol’d. Li accomuna il desiderio di creare uno spazio scenico al contempo semplice e fantasioso, dove sono alcuni dettagli a condurre verso la storia. L’intento è quello di costruire una narrazione, ambientata in un mondo fantastico, a partire da quello che accade in un giorno qualunque nella vita di un personaggio, chiamato appunto Imaginarius. Ispirato da momenti e situazioni che ognuno di noi vive nella vita quotidiana, con un interesse particolare a indagare il tema delle dipendenze di tutti i tipi e concentrandosi su ciò che avviene di più assurdo o senza senso.
Una sfida importante, che corona le conoscenze apprese in molti laboratori di circo, teatro fisico e danza o nella formazione più professionale in Italia (presso il Cirko Vertigo) e in Svezia (alla Doch Circus and Dance University) e le esperienze maturate collaborando con compagnie e collettivi di circo contemporaneo, con esibizioni in festival e rassegne di tutta Europa.
L’idea di un solo nasce dalla consapevolezza di una necessità interiore, di sintetizzare, connettere e condensare esperienze ed emozioni vive e profonde emerse esplorando le potenzialità del corpo in relazione alle diverse discipline sceniche. Si è sviluppato grazie alla collaborazione del Espacio de Circo Cronopis di Matarò e Xarxa di Arenys de Munt, luoghi dove è stato possibile interrogarsi sul significato di questo lavoro, per la prima volta da solo in scena con un progetto sia fisico sia mentale, che mette insieme linguaggi diversi, dal circo al teatro fisico alla danza all’acrobatica.

Creazione 2018/19
Idea e realizzazione di Raffaele Riggio
Consulenza artistica Luisella Tamietto, Tommaso Serratore
Consulenza tecnica Max Vesco
Discipline circo, teatro, danza

Spazio di Residenza

Casa del Circo Contemporaneo
Parco Culturale Le Serre

Date di Residenza

dal 9 al 23 settembre

Raffaele Riggio

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IMAGINARIUS#1
Viaggio immaginario

su temi di politica sociale ed ecologia
percorso di ricerca con stili e tecniche differenti di arti performative in ambienti musicali progettati a servizio della drammaturgia

Diversi i riferimenti artistici, letterari e cinematografici che hanno ispirato il percorso di creazione, da Lars Von Trier a Mickey Mouse, da Orwell a Propp a Mejerchol’d. Li accomuna il desiderio di creare uno spazio scenico al contempo semplice e fantasioso, dove sono alcuni dettagli a condurre verso la storia. L’intento è quello di costruire una narrazione, ambientata in un mondo fantastico, a partire da quello che accade in un giorno qualunque nella vita di un personaggio, chiamato appunto Imaginarius. Ispirato da momenti e situazioni che ognuno di noi vive nella vita quotidiana, con un interesse particolare a indagare il tema delle dipendenze di tutti i tipi e concentrandosi su ciò che avviene di più assurdo o senza senso.
Una sfida importante, che corona le conoscenze apprese in molti laboratori di circo, teatro fisico e danza o nella formazione più professionale in Italia (presso il Cirko Vertigo) e in Svezia (alla Doch Circus and Dance University) e le esperienze maturate collaborando con compagnie e collettivi di circo contemporaneo, con esibizioni in festival e rassegne di tutta Europa.
L’idea di un solo nasce dalla consapevolezza di una necessità interiore, di sintetizzare, connettere e condensare esperienze ed emozioni vive e profonde emerse esplorando le potenzialità del corpo in relazione alle diverse discipline sceniche. Si è sviluppato grazie alla collaborazione del Espacio de Circo Cronopis di Matarò e Xarxa di Arenys de Munt, luoghi dove è stato possibile interrogarsi sul significato di questo lavoro, per la prima volta da solo in scena con un progetto sia fisico sia mentale, che mette insieme linguaggi diversi, dal circo al teatro fisico alla danza all’acrobatica.

Creazione 2018/19
Idea e realizzazione di Raffaele Riggio
Consulenza artistica Luisella Tamietto, Tommaso Serratore
Discipline circo, teatro, danza

Spazio di Residenza

Casa del Circo Contemporaneo
Parco Culturale Le Serre

Date di Residenza

dal 9 al 23 settembre

Compañia Dos Puntos

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Anime imbalsamate dalle ceneri di 5 secoli… miscela di canna, estratti, fumo, ricordi; dee e schiavi, santi e duchesse, pelli di tutti i colori… sussurro di molte nime e sussurri anche della terra

Fihizhká (anima, sussurro nella lingua chibcha del Muiscas) è un’opera di circo contemporaneo ispirata al miscuglio di razze e culture indigene, nere ed europee che si è verificato in Colombia al tempo della conquista, specialmente nel contesto della vita e della schiavitù delle piantagioni di canna da zucchero e degli zuccherifici portati in America.
L’estratto di canna è la metafora della nostra mescolanza di culture e Fihizhká è il sussurro che ci tramanda questi ricordi impregnati nella nostra pelle.

Fihizhká è una creazione di circo contemporaneo di Andrea Paola Martínez e Camilo Jiménez realizzata con il sostegno della Fondazione Cirko Vertigo e di Cassetto Visual Arts (Colombia).

A questo link il video del primo studio di creazione

 

FIHIZHKÁ
Ultima creazione della compagnia, è uno spettacolo di circo contemporaneo, memorie ispaniche e canna da zucchero
Con Camilo Jiménez e Andrea Paola Martínez

Compañia Dos Puntos è una compagnia di circo contemporaneo nata tra Bogotà (Colombia) e Barcellona (Spagna) fondata da Andrea Paola Martínez e Jaime Barbos, artisti diplomati al Centre de les Arts del Circ Rogelio Rivel di Barcellona e Arc en Cirque di Chambéry (Francia). Nel 2016 si unisce alla compagnia Camilo Jimenez, artista diplomato alla Scuola di Cirko Vertigo e fotografo laureato alla “Corporacion colombo-suiza Los Funambulos” di Bogotà.
Il progetto artistico della compagnia Dos Puntos si basa sulla ricerca e la creazione nelle nuove arti circensi, fondendo la danza, il butoh, la musica dal vivo, il disegno, la fotografia, il video, le arti plastiche e visive. I linguaggi dell’arte sono fonte d’ispirazione per tutte le sue creazioni.

www.dospuntoscirco.com

 

 

Sede di Residenza

Casa del Circo Contemporaneo
Parco Culturale Le Serre

Periodo di Residenza

dal 21 al 27 Marzo 2018
dal 30 Luglio al 5 Agosto 2018

Schoß Company

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Myrninerest, che significa “my inner rest”, è il nome con cui Magde Gill – artista dell’Art Brut nata nel 1882 – chiama lo spirito che la accompagna in tutte le sue creazioni. L’idea è di mettere in risonanza la sua opera e la sua vita con opere musicali che spaziano dal barocco al contemporaneo, sviluppando parallelamente una dimensione visiva ispirata al suo universo pittorico. La grafica minuziosa, la ricorrenza del nero e del bianco e la ripetizione all’infinito come un tratto per esistere e per non cedere.

La residenza è realizzata grazie al progetto Casa del Circo Contemporaneo, finanziato dal MIBACT e dalla Regione e Piemonte in attuazione dell’articolo 43 “Residenze” del Decreto Ministeriale n. 332 del 27 luglio 2017.

Spazio di Residenza

Café Müller
Torino

Periodo di Residenza

dal 27 Agosto al 9 Settembre 2018

MYRNINEREST
Opera ibrida ispirata alla vita e all’ opera di Madge Gill
(artista dell’ Art Brut)

Per soprano, violoncello barocco, elettronica e scenografia luminosa.
Musica di Henry Purcell, Alejandro Viñao, André Décosterd

Work in progress
durata 20′

Lisa Tatin | soprano, direzione
Anne-charlotte Dupas | violoncello barocco
Simona Gallo | light designer, direzione

Presentazione Nyia

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Compañia Dos Puntos
12 Settembre 2018
17:00
Casa del Cirko Contemporaneo via Tiziano Lanza, 31
Grugliasco (TO)
info biglietteria

La Compañia  Dos Puntos presenta il percorso di creazione dello spettacolo attraverso la proiezione di video e un momento di confronto giovedì 12 settembre alle 17.00 presso i locali della Casa del Circo Contemporaneo in via Tiziano Lanza, 31 a Grugliasco.

Nella presentazione, la Compañia  Dos Puntos racconterà il suo progetto Nyia; un trittico di circo contemporaneo, i cui capitoli sono: “l Fihizhká“, “ll Degradé“, e “lll Black Gold“.

I primi due capitoli sono stati elaborati nelle residenze: gli artisti ci parleranno della loro esperienza e del loro lavoro creativo.

FIHIZHKÁ
Ultima creazione della compagnia, è uno spettacolo di circo contemporaneo, memorie ispaniche e canna da zucchero.

Anime imbalsamate dalle ceneri di 5 secoli…miscela di canna, estratti, fumo, ricordi; dee e schiavi, santi e duchesse, pelli di tutti i colori… sussurro di molte nime e sussurri anche della terra

Fihizhká (anima, sussurro nella lingua chibcha del Muiscas) è un’opera di circo contemporaneo ispirata al miscuglio di razze e culture indigene, nere ed europee che si è verificato in Colombia al tempo della conquista, specialmente nel contesto della vita e della schiavitù delle piantagioni di canna da zucchero e degli zuccherifici portati in America.
L’estratto di canna è la metafora della nostra mescolanza di culture e Fihizhká è il sussurro che ci tramanda questi ricordi impregnati nella nostra pelle.
Fihizhká è una creazione di circo contemporaneo di Andrea Paola Martínez e Camilo Jiménez realizzata con il sostegno della Fondazione Cirko Vertigo e di Cassetto Visual Arts (Colombia).

con Camilo Jiménez e Andrea Paola Martínez

Qua troverete il video del primo studio di creazione su facebook

La Compañia Dos Puntos nata tra Bogotà (Colombia) e Barcellona (Spagna) fondata da Andrea Paola Martínez e Jaime Barbos, artisti diplomati al Centre de les Arts del Circ Rogelio Rivel di Brcellona e Arc en Cirque di Chambéry (Francia). Nel 2016 si unisce alla compagnia Camilo Jimenez, artista diplomato alla Scuola di Cirko Vertigo e fotografo laureato alla “Corporacion colombo-suiza Los Funambulos” di Bogotà. Il progetto artistico della compagnia Dos Puntos si basa sulla ricerca e la creazione nelle nuove arti circensi, fondendo la danza, il butoh, la musica dal vivo, il disegno, la fotografia, il video, le arti plastiche e visive.
I linguaggi dell’arte sono fonte d’ispirazione per tutte le sue creazioni.

www.dospuntoscirco.com